L'isolamento sociale uccide più dell'obesità e del fumo

Categoria: Notizie dal mondo
Pubblicato: Martedì, 27 Dicembre 2016 16:14
Scritto da Ryder Italia Onlus
Visite: 2874

Nel corso degli ultimi anni, con sempre maggiore frequenza con la nostra associazione prende in carico pazienti che  chiedono di essere assistiti a domicilio nonostante siano completamente soli. Molti di questi malati, forse proprio per la loro solitudine, sono consci della loro particolare situazione ed anche in presenza di un peggioramento grave delle  loro condizioni, chiedono di morire nel proprio letto, spesso rifiutando il ricovero in un hospice e tantomeno in un ospedale. In alcuni casi particolari, quando è  ormai solo una questione di giorni, da parte  del medico è naturale chiedere  nuovamente se c'è qualcuno da  avvertire per l’infausto decorso della malattia. Non è raro che la risposta del malato ci confermi la completa assenza di familiari, di amici o conoscenti.

Se è vero che morire è una cosa triste ancora più triste quando questo avviene in completa solitudine. Non tutti sanno che in tutto il mondo negli ultimi anni è notevolmente aumentato il numero di persone che vive da solo. Il sociologo americano Eric Klinemberg ha pubblicato un libro “Going Solo” che descrive questo fenomeno sociale che sta sconvolgendo la società moderna.

I medici raramente si chiedono se, un quadro di solitudine di un paziente  sia una semplice circostanza sfortunata, e non invece una delle cause della insorgenza di numerose patologie ed anche uno dei motivi di peggioramento della fase finale di una grave malattia.

Da anni ormai si discute sui  determinanti sociali delle malattie, ovvero  quei fattori come le condizioni economiche, la rete sociale, il livello culturale  la religione ormai considerati elementi fondamentali nella insorgenza e nel decorso di numerose patologie. Tra tutti questi, la solitudine rappresenta probabilmente l'aspetto meno considerato come fattore fondamentale nel caratterizzare nel bene nel male il percorso sanitario di una persona e che in ultima analisi caratterizza la qualità della assistenza stessa. E’ purtroppo naturale pensare che la comparsa delle varie patologie dipenda soprattutto da fattori genetici e/ da scelte individuali che spesso rappresentano le uniche cause sulle quali si concentra l’interesse dell’ambiente medico nel tentativo di migliorare lo stato di salute di una popolazione. In verità l’intervento dovrebbe essere più complesso come dimostrano i numerosi libri usciti negli ultimi anni su questo argomento, ma per ora valuteremo solo il problema della rete sociale presente intorno ad un malato.

La solitudine può interessare sia un giovane abbandonato da amici e conoscenti mentre lotta con la dipendenza da oppioidi o più frequentemente una donna anziana sola, povera che non può pagarsi una badante, spesso non riesce a mangiare perchè nessuno fa la spesa o bada alla pulizia del  suo appartamento. L’Isolamento sociale è una epidemia crescente che sembra avere conseguenze fisiche mentali ed emotive disastrose. Negli Stati Uniti d'America dal 1980 la percentuale di adulti americani che riferiscono di essere soli è raddoppiata dal 20 al 40%.

Circa un terzo degli americani, con un'età superiore a 65 anni, oggi vive da solo e quelli oltre gli 85 sono il 50%.  Vediamo cosa avviene nel nostro paese: Da anni  l'Istat rileva il forte aumento dei single, famiglie di una sola persona. Il censimento certifica che una famiglia su tre è costituita da un unico membro e che in alcune aree questa realtà riguarda oltre 4 famiglie su 10. Molte di queste "monofamiglie" sono costituite da vedovi (percentuale in aumento considerato l'incremento dell'età anagrafica della popolazione ) che sfiorano i 5 milioni e sono per l'82% donne. Ma moltissimi sono anche i separati o divorziati che quindi negli ultimi 10 anni sono quasi raddoppiati: da un milione e mezzo a quasi 2 milioni e 700 mila.

Le persone che hanno una salute compromessa soprattutto pazienti con disturbi dell'umore ansia e depressione sono quelli che lamentano maggiormente di sentirsi soli. Recenti ricerche hanno ormai dimostrato che l’isolamento sociale è in generale nocivo sopratutto per gli anziani. Le persone che non hanno una rete di supporto presentano disturbi del sonno, diminuzione delle difese immunitarie, presentano un maggior numero di processi infiammatori ed aumento degli ormoni dello stress ed un maggior rischio di  malattie cardiache ed ictus. La solitudine può accelerare il declino cognitivo negli anziani e gli individui isolati presentano una probabilità doppia di morire prematuramente rispetto agli individui con una buona rete sociale. In breve la solitudine rappresenta un fattore fondamentale di rischio di morte precoce come l'obesità ed il fumo.

La solitudine degli anziani a diverse radici che andrebbero studiati in modo approfondito per poter intervenire efficacemente come fattore di protezione e di sostegno negli ultimi anni della loro vita.Sono molte le cause che provocano ed aumentano questo senso di solitudine e come osserva   un anziano “Il tuo mondo muore prima di te”.

Secondo alcuni epidemiologi, i comuni o i servizi pubblici e le comunità di base  dovrebbero monitorare queste persone anziane ed adottare misure per ridurre l'isolamento sociale, per esempio facilitando l'accesso ai mezzi di trasporto con sconti o servizi e facilitare le interazioni sociali. Tutte le persone anziane religiose dovrebbero essere incoraggiate continuare la frequenza delle varie funzioni, in modo da mantenere vivo il senso di spiritualità e di comunità ed avere un aiuto dalla comunità dei fedeli. Quando è possibile incoraggiare la compagnia di un animale domestico e quando si è completamente soli ,senza un familiare vicino, chiedere l'aiuto dei vicini o del condominio per un regolare controllo delle condizioni del paziente solo.

Tutto il mondo esistono numerosi esempi di attività nate direttamente all'interno delle varie comunità per cercare di arginare questo fenomeno della solitudine sociale. Nei prossimi articoli cercheremo di descrivervi alcune di queste esperienze in modo da stimolare la nostra fantasia a creare attività simili anche nel nostro paese.

Articoli consigliati:

 

How Social Isolation Is Killing Us

1-http://www.nytimes.com/2016/12/22/upshot/how-social-isolation-is-killing-us.html?smprod=nytcore-ipad&smid=nytcore-ipad-share

2-Researchers Confront an Epidemic of Loneliness

http://www.nytimes.com/2016/09/06/health/lonliness-aging-health-effects.html?_r=1

3-Toward a Neurology of Loneliness

https://static1.squarespace.com/static/531897cde4b0fa5080a9b19e/t/555601d9e4b0849a888ed857/1431699929973/toward-a-neurology-of-loneliness.pdf

L’ITALIA DELLA SOLITUDINE: UNA FAMIGLIA SU TRE È COMPOSTA DA SINGLE

http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/italia-solitudine-famiglia-tre-composta-single-68976.htm